Puntata #2 – Le 5 persone che non vorresti mai avere vicino al cinema

Il videomaker ovviamente va al cinema. Sennò che videomaker sarebbe?!

Quando può va al cinema direttamente ai festival e se la mena in giro:
“sono stato alla proiezione di quel film cinese sottotitolato in arabo tutto girato con la camera fissa che tratta del problema delle cicale”.

Quando può va alle anteprime cool organizzate a Milano e se la tira pure lì:
“si si l’ho già visto in anteprima l’ultimo con Gassman! Lui per altro molto disponibile con la stampa…il film? Mah…cosa vuoi che ti dica? Si, dai, carino…nulla di che”.

Se il film non è stato visto né nella prima occasione, né nella seconda si va al cinema vicino casa.
E lì si manifestano (a turno o insieme, dipende dalle volte e dalla fortuna) 5 temibili spettri: i vicini di poltrona.

Ecco le 5 persone che non vorresti mai avere vicino al cinema:
(Partiamo ovviamente – come in ogni top che si rispetti – dal fondo)

5 – Il grande mangiatore
Non si sa se abbia portato il cibo da casa o l’abbia comprato al baretto all’entrata, causandone per altro la chiusura imminente: sta di fatto che ha scorte di cibo da bunker antiatomico e molto poco stile nel mangiare le suddette.
Sgranocchia, deglutisce ed emana aroma di pop corn alla vaniglia per tutta la durata del lungometraggio.
Di solito l’ultimo boccone coincide con l’ultima battuta del film.
Si alza lasciando una scia di briciole e resti che manco una truppa del feroce Saladino a pasquetta.

mangiatore

4 – I limonatori duri
Se fanno ancora le medie o i primi anni del liceo va beh…fa niente, chiudiamo un occhio. Il problema è che spesso sono ben più grandi e non sono esattamente un bello spettacolo (non ti capitano mai William Hurt e Kathleen Turner, i due protagonisti di Brivido Caldo); stanno aggrovigliati a dieci centimetri da te come se il cinema fosse vuoto e solo ogni tanto lei dice: “dai guardiamo anche il film però hihihi”.

limonatori

3 – La vecchia che non capisce nulla e chiede tutto all’accompagnatore (marito, figlio, nipote)
La signora in questione non guarda il film: fa domande, per tutto il tempo. A voce alta, ovviamente.
“Perché lei non lo lascia?”
“Ma lui sai che Ralph è morto?”
“Prima di uscire di casa hai chiuso la finestra della cucina?”.

vecchia
2 – Il cellulare dipendente
Forse non sa che il suo grande display del suo nuovo smartphone fa tanta luce.
Forse non sa che il bip dei suoi tasti si sente anche due file indietro.
Forse non sa che la suoneria si può togliere.
Il cellulare dipendente se ne sta per gran parte del film a messaggiare (e ogni tanto a telefonare) con grande noncuranza. Ti guarda ancora decisamente male se ti giri nella sua direzione cercando di attirare l’attenzione, come a dire: “Sono al cinema che mi rilasso…non posso usare il mio telefono nuovo e parlare con la mia amica Yole?”.

telefono


1 – L’esperto di cinema
L’esperto di cinema ama pontificare (anche lui a voce alta, ci mancherebbe) durante la visione del film con la pollastrella malcapitata al suo fianco: lei ha dieci anni meno, si sta facendo due palle così ma non può dire nulla perché è solo al secondo appuntamento.
Ecco, lui è decisamente l’incubo che si fa materia al cinema:
“Hai notato la citazione? Quel quadro sullo sfondo c’è anche in uno dei primi film muti di Hitchcock”
“Certamente lapalissiano questo finale”
“Questa sceneggiatura è stupidamente prosaica”
“Vuol fare Fellini ma non ha i numeri il ragazzo!”
“Questo attore ha fatto la comparsa in un film di denuncia degli anni ’70 contro la divulgazione dei cavoletti di Bruxelles”.
Contro l’esperto di cinema tutti sognano di fare una grande onda energetica.
Onda energetica che tanto bene riuscì al nostro amico Woody, tre decadi or sono: